Il Processo Creativo di Daniel Borbor Guevara
- daniel ricardo borbor guevara
- 3 set
- Tempo di lettura: 2 min
🖋️ Il Mio Processo Creativo – Daniel Borbor Guevara
Per me scrivere significa spegnere il mondo esterno e accendere quello interiore.Quando inizio un nuovo progetto, mi isolo da ciò che mi circonda per cercare quello che ho dentro. Mi privo persino delle parole: sono i miei personaggi a parlare. Li ascolto, provo empatia per loro, ma non intervengo mai nel loro destino. Non li salvo e non li condanno. Li lascio liberi di cadere, di rialzarsi o di restare a terra. È il loro mondo, non il mio.
La mia creatività non è un percorso lineare, ma un viaggio. Non scrivo per controllare, scrivo per scoprire. A volte i finali mi sorprendono quanto sorprendono i lettori. Non progetto un lieto fine a tavolino: mi siedo e aspetto di vedere cosa accade, come se fossi il primo spettatore della storia che sto raccontando.
🌑 Scrivere come Confessione
Ogni libro per me è una sorta di confessione a voce bassa. Metto sulla pagina il dolore, i desideri e le paure che non sempre possiamo dire ad alta voce. Le mie storie non sono mai perfette o patinate: sono sporche, a volte crude, sempre vive. Voglio che il lettore senta di essere lì, nella stanza, ad ascoltare le parole sussurrate o gridate dai miei personaggi.
🔍 Empatia, Non Giudizio
Lascio che i miei protagonisti mi sorprendano. Li amo, ma non li proteggo. L’empatia mi permette di raccontarli senza giudicarli, di farli parlare senza manipolare le loro scelte. Così la storia diventa vera, imprevedibile, a volte dolorosa.
🎬 Atmosfere e Silenzi
La mia scrittura è molto visiva: ogni scena è pensata come una sequenza cinematografica.Il silenzio è fondamentale quanto le parole: le pause, i respiri, i non detti sono parte della trama. Nei miei romanzi sperimentali, come L’Appuntamento – Sine Noir, questa scelta è radicale: solo POV e dialoghi, come se fosse un copione.
🌱 Un Viaggio Senza Fine
Per me la creatività è continua evoluzione. Ogni libro che scrivo è una tappa, non una destinazione.Quando chiudo un progetto, mi prendo il tempo di riflettere su cosa ho imparato, su come quella storia mi ha cambiato. Poi riparto, pronto a incontrare nuovi personaggi e lasciarli vivere la loro verità.
“Scrivere è accettare di non avere il controllo. È farsi da parte e lasciare che la storia accada.”





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